LA STORIA
Immagine
della Madonna della Misericordia che si venera
nella chiesa di S.Giovanni Battista de' Genovesi
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La Madonna del '700
Napoletano
donata alla Congregazione |
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La Congregazione della Madonna di
Savona in Roma ha ricevuto di recente un bellissimo dono da
parte di un signore di Trastevere che ligure non è, ma si
chiama... Genovese!
Egli ci ha regalato una preziosa Madonna del ‘700
napoletano, vestita di un manto di seta e oro zecchino, che
faceva parte del patrimonio della sua famiglia.
Questa famiglia è originaria di un paesino del Salernitano
che si chiama Castiglione dei Genovesi, fondato da un gruppo
di liguri alcuni secoli fa.
Il bisnonno del signor Diego Genovese, “don” Gaetano, nato
nel 1795 ad Eboli, fu architetto alla Corte dei Borboni e
curò la sistemazione ottocentesca del Palazzo Reale di
Napoli e della Sala del Trono della Reggia di Caserta. Fu
anche per molti anni direttore degli scavi di Pompei.
La Madonna è stata presentata “ufficialmente" in occasione
di una conferenza organizzata dalla Congregazione. Da quel
giorno fa parte della nostra famiglia ed è stata collocata
con onore e con amore nella nostra segreteria. |
Le
consorelle
festeggeranno la loro Patrona il 18 marzo prossimo ed
invitano i confratelli, i parenti e gli amici alla Santa Messa che
sarà celebrata alle ore 18 nella chiesa di San Giovanni Battista
dei Genovesi in Roma. Dopo, nell’oratorio, saranno recitate
alcune poesie di Eugenio
Montale, a cui seguirà un rinfresco.
La
nostra congregazione
è nata verso
il 1690
ed è cessata, per mancanza di iscritte, nel 1707. E’
rinata il 10 agosto 1888 per onorare la Madonna della Misericordia
ed averla come
aiuto in punto di morte. E’ stata richiamata in vita, come
derivazione della Confraternita di San Giovanni Battista dei
Genovesi in Roma, nel 1965 da Franca Sauli di Stefano, divenuta
priora.
Il giorno dell’Assunta 1966 la Congregazione è stata
benedetta dal Cardinale Giuseppe Pizzardo ed è tutt’ora
efficiente. La
Madonna della Misericordia è apparsa, la prima volta, vicino a
Savona
il 18 marzo 1536 ad un anziano contadino, Antonio Botta,
mentre andava, dicendo il rosario, verso la vigna di un suo parente.
Quando
si fermò per rinfrescarsi le mani ed il viso nel Letimbro
vide un grande splendore e gli apparve una donna. Ella gli
disse di essere
la Vergine Maria e lo esortò
ad
andare dal suo confessore perché, in Chiesa, annunziasse al
popolo
di digiunare per 3 sabati e di fare 3 processioni in onore di
Gesù e di Sua Madre. Gli chiese di confessarsi e comunicarsi ed il
4°sabato ritornare nel luogo dove gli era apparsa. Il popolo credette nelle parole riferite
dal Botto ed iniziò a fare penitenza.
Mai i savonesi erano stati così unanimi nel rinnovare la
loro vita morale e religiosa. Il quarto sabato, 8 Aprile, vigilia
della Domenica delle Palme, egli ritornò nel luogo dove aveva visto
la Vergine recitando il rosario ed avvenne la seconda apparizione.
La rivide ancora più splendente, con una corona d’oro, su una
roccia vicino al torrente. Gli richiese altre 3 processioni e che
facessero
"grande disciplina" il venerdì Santo. Affermò,
che se non ci fossero state le confraternite
di
coloro che si flagellavano, il mondo sarebbe stato rovinato.
Dopo avergli detto altre cose disparve dicendo per 3 volte "misericordia"
e ripeteva "Misericordia e non giustizia".
Antonio Botto riferì
i voleri della Madonna e le persone ubbidirono. Si
susseguirono
le processioni
che percorrevano la valle del Letimbro verso il luogo
dell’apparizione. I membri delle
confraternite, scalzi,
parteciparono in massa flagellandosi e dalla folla si elevava
il grido: misericordia, misericordia, misericordia.
Molti miracoli
confermarono l’autenticità del prodigio.
La
verità profonda del messaggio della Madonna ha reso costante nei
secoli il suo richiamo e accompagna la vita di chi si affida
totalmente a lei. Ella è stato oggetto della Misericordia di Dio
diventando Lei stessa Madre di Misericordia. Anche noi consorelle
stiamo cercando di far emergere nella nostra vita la tenerezza e la
misericordia di Dio. La preghiera fiduciosa, l’aiuto alle
ragazzine ospiti delle suore, le visite agli ammalati
e agli anziani sono i segni che l’abbondanza dell’amore
misericordioso di Dio in noi ha trovato dimora. La Misericordia è
qualcosa che ognuna di noi, senza esserne obbligata, ma per
sola generosità, può fare
per un altro (Gn 40,14). E’ la bontà del cuore
da cui nasce l’amore.
Gesù vuole che la nostra misericordia
verso il prossimo sia la stessa di quella che ci possiamo
attendere da Dio (Mt 5,7). La profondità dell’amore
è spiegata da Gesù nella parabola in cui
c’è l’offerta di assistenza a chi ne ha bisogno (Lc
10,30-37).
Misericordia è perdonare ed aver pietà
dell'altro (Mt 18,33)
come Dio l’ha avuta per noi.
Come
Priora rendo grazie a Dio per questo incarico e a Maria affido le
mie consorelle, affinché
possano sperimentare la tenerezza e
godere della sua materna Misericordia. Vivere e celebrare la
Misericordia sta nell’incontro con il Signore che passa attraverso
Maria.
La Priora
Maria Caterina Chiavari Marini Clarelli
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