In quel tempo, poiché il popolo era
in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se
non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi
battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non
son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi
battezzerà in Spirito Santo e fuoco” Quando tutto il popolo fu
battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in
preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in
apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: “Tu sei
il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”.
COMMENTO
La Festa del Battesimo di Gesù viene celebrata dalla Liturgia dopo
quella dell’Epifania. La sua motivazione può essere trovata nel fatto
che anche il Battesimo di Gesù è una epifania: esso infatti è la grande
rivelazione di Gesù, della sua missione salvifica.
Nella festa dell’Epifania Gesù ci viene presentato dall’evangelista
Matteo come colui che si manifesta salvatore a tutti gli uomini. Nella
festività del Battesimo Gesù ci appare in uno stato di umiliazione
poichè si sottopone al battesimo di pentimento o di conversione di
Giovanni Battista. In quest'atto di umiliazione si dà la proclamazione
del compiacimento del Padre nei suoi confronti. Tutti e quattro gli
evangelisti ci narrano l’evento del Battesimo di Gesù.
Nella descrizione offertaci dall’evangelista Luca possiamo distinguere
due parti.
Nella prima è descritta l’attesa del Messia. Giovanni Battista con il
peso della sua personalità e della sua predicazione suscitava nella
folla la convinzione che egli potesse esserlo: tutti pertanto si
chiedevano se non fosse lui il Messia. Giovanni precisa la sua identità:
non è il Messia e sottolinea la differenza tra il suo battesimo e quello
che darà Gesù. Questi battezzerà in “Spirito Santo e fuoco”.
L’espressione “in Spirito Santo”allude alla forza rinnovatrice e
santificante che lo Spirito Santo opererà nel battezzato. Essi
diventeranno uomini nuovi. Il “fuoco” allude alla purificazione che il
battesimo opera, ma anche al suo potere discriminante: esso infatti
opererà in modo definitivo la discriminazione tra il bene ed il male.
Nella seconda parte Giovanni scompare dalla scena: è arrivato chi è più
forte di lui.
La sua figura si eclissa nel momento in cui compare Gesù. Così Luca fa
risaltare che tra Giovanni e Gesù vi è un netto distacco nella storia
della salvezza. Il Battista appartiene all’Antico Testamento. Nella
scena primeggia Gesù. L’evangelista non descrive il battesimo di Gesù.
Vi fa un accenno quasi di passaggio, al fine di far vedere che il
battesimo di conversione somministrato da Giovanni Battista ha
consacrato Gesù appartenente al suo popolo, lo ha reso solidale con
l’uomo peccatore. Egli accentua invece la teofania, ossia la
manifestazione divina del Padre che si compiace del suo Figlio
prediletto: Il cielo si apre e scende su Gesù lo Spirito Santo in
apparenza corporea, come di colomba, e vi è una voce dal cielo:
“Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”.
L’apertura del cielo indica la nuova rivelazione che Dio fa di se
stesso; è la comunicazione dello Spirito Santo. L’accentuazione della
visibilità dello Spirito Santo, sottolineata con le parole “in apparenza
corporea, come di colomba”, è proprio di Luca e mette in risalto che non
si tratta di un’apparizione soggettiva, ma di una realtà visibile. La
tangibilità dell’esperienza della discesa dello Spirito Santo è espressa
attraverso “la colomba”. Ormai la storia dell’alleanza è entrata in una
fase nuova. Il dono dello Spirito sarà per ogni credente.
La manifestazione divina avviene mentre Gesù si trova in preghiera
davanti al Padre suo. Ciò è sottolineato soltanto da Luca. La teofania è
una risposta alla preghiera di Gesù. Gesù con il suo battesimo
intraprende la via che lo porterà alla morte in croce. Egli chiamerà
“battesimo” la sua passione e morte: “C’è un battesimo che devo ricevere
e come sono angosciato, finché non sia compiuto” ( Lc 12,49).
Il fatto che il battesimo di Gesù è narrato da tutti e quattro i
Vangeli mostra l’importanza che è attribuito ad esso. Il suo valore per
la vita della Chiesa ci è confermato dagli Atti degli Apostoli. Vogliamo
qui riportare quanto Pietro testimonia nella casa del centurione prima
di introdurlo nella Chiesa: “Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta
la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da
Giovanni, cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di
Nazareth, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che
stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio io era con lui” ( At
10,37-38). Nel battesimo Gesù è consacrato a servizio degli uomini, i
quali stanno sotto il potere del diavolo; servizio di amore che salva
l’uomo dal peccato.
La celebrazione liturgica del battesimo di Gesù è un richiamo al nostro
battesimo; siamo invitati a fare memoria del nostro battesimo che ci ha
rigenerati a nuova vita. Siamo chiamati a riscoprire ogni giorno la
grandezza, la bellezza della nostra vocazione battesimale. Dobbiamo
prendere coscienza che il nostro battesimo non è un evento storico
concluso nel tempo. La trasformazione che esso ha prodotto in noi deve
essere vissuta continuamente. Morti al peccato dobbiamo vivere per Dio
in Cristo (Rm 6,11).
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