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26 luglio 2015 |
XVII
Domenica del tempo ordinario
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dal Vangelo secondo
Giovanni
(6,1-15)
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COMMENTO
L’evangelista Marco
dopo il brano presentatoci dalla Liturgia della domenica scorsa
narra il miracolo della moltiplicazione dei pani come gesto di
premura di Gesù nei confronti della folla che lo seguiva, sbandata
come un gregge senza pastore. La Liturgia odierna ci propone il
miracolo della moltiplicazione dei pani, ripreso però dal Vangelo di
Giovanni. La sostituzione si deve al fatto che nel Vangelo di
Giovanni il miracolo della moltiplicazione dei pani è seguito dal
discorso eucaristico sul quale la Liturgia nelle prossime domeniche
vuole attirare la nostra attenzione in un modo del tutto
particolare. RIFLESSIONE
L’ammaestramento
fondamentale che emerge dal Vangelo odierno non riguarda in sé e per
sé il gesto di premura di Gesù nei confronti della fame materiale.
Certamente questo non è escluso; ma il miracolo lo trascende. Ciò
risulta chiaramente dal comportamento di Gesù. La sua fuga dalla
folla che lo vuole acclamare re sta a dimostrare che il suo
messaggio non può ridursi a puro fatto sociale. Gesù intende
rispondere ad esigenze più profonde. Vuole farsi conoscere per
quello che egli è. Alle volte anche noi cerchiamo un Gesù che non è
il vero; cerchiamo non lui, ma il nostro tornaconto. |
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Apri la tua mano, Signore, e
sazia ogni vivente. |