In quel tempo, lo Spirito
sospinse Gesù nel deserto ed egli vi rimase quaranta giorni,
tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea
predicando il vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il
regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”.
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Il brano del Vangelo
odierno consta di due parti:
il racconto delle tentazioni di Gesù e l’annuncio del regno di
Dio.
Il racconto delle tentazioni è molto sintetico. A differenza di
quello degli altri Vangeli non ci dice in che cosa sia
consistita la tentazione. L’evangelista Marco concentra la sua
attenzione sugli elementi essenziali: Gesù è spinto dallo
Spirito nel deserto, è tentato da satana, sta con le fiere; gli
angeli lo servono. Marco è particolarmente interessato ad
evidenziare il legame tra il battesimo di Gesù e la tentazione.
Gesù è inviato nel deserto dallo stesso Spirito che era disceso
su di lui nel momento del battesimo (v.10). Ciò sta ad indicare
che lo Spirito ha come scopo la sconfitta di satana, che lo
Spirito porta Gesù all’interno della storia, all’interno della
lotta che in essa si svolge. Gesù si lascia coinvolgere nella
lotta tra il bene e il male. Diventa solidale con l’uomo.
La tentazione avviene nel deserto. Nel Vangelo di Marco il
deserto connota il luogo della preghiera solitaria (1,35), del
rifugio che sottrae alla folla (1,45), del riposo (6,31), della
moltiplicazione dei pani (6,35).
La
durata della tentazione è ricca di suggestioni bibliche. Il
numero “quaranta” denota il tempo dell’oppressione, ma anche il
tempo del cammino verso la salvezza: i quaranta giorni del
diluvio ( Gen 7,12), i quaranta anni del popolo di Israele nel
deserto (Sal 95, 10), i quaranta giorni di Mosé sul Sinai (Es
34,28), quaranta i giorni del cammino di Elia nel deserto (1 Re
19,8).
La convivenza con gli animali selvaggi, l’approvvigionamento da
parte degli angeli designano una situazione paradisiaca. Gesù è
presentato come il nuovo Adamo che resiste alla tentazione, che
apre il paradiso perduto dal primo Adamo a causa del peccato.
Egli vive i rapporti con gli animali e con gli angeli come si
realizzavano prima del peccato. Vincendo satana, Gesù rinnova
l’universo, rappacifica la creazione; riapre il dialogo tra gli
uomini e Dio.
Gesù dopo l’esperienza del deserto, dopo la vittoria su satana
inizia la sua predicazione, annunzia il regno di Dio. In questo
annunzio l’accento è posto sui verbi, i quali sottolineano la
novità del regno e l’urgenza del cambiamento davanti ad esso:
“Il tempo
è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al
vangelo”.
Il tempo dell’attesa è trascorso; la salvezza divina è entrata
nella storia. Occorre prenderne coscienza e convertirsi mediante
un cambiamento radicale, totale di vita.
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